Riabilitazione Visiva Ipovedenti

Si definisce ipovedente colui che e' affetto da disabilita' della funzione visiva anche dopo un trattamento medico-chirurgico e/o una correzione della refrazione standard e possiede un'acuita' visiva inferiore a 3/10 o un campo visivo inferiore a 60 gradi dal punto di fissazione, ma che utilizza o che potenzialmente e' in grado di far uso del residuo visivo per la programmazione e l'esecuzione di un determinato compito.

Questi individui presentano nella vita pratica gravi difficolta' nella lettura, nella scrittura, nel lavoro manuale fine, nel riconoscere la fisionomia delle persone. Quando viene compromesso il campo visivo il soggetto ipovedente presenta notevoli difficolta' a muoversi in un ambiente interno poco familiare, difficolta' ad orientarsi in una strada ed in una piazza.

Il soggetto ipovedente presenta quindi un livello di capacita' visiva insufficiente per svolgere attivita' quotidiane, lavorative o di svago che sono abituali per individui della medesima eta', sesso e stato socio-culturale. Attualmente il numero dei soggetti ipovedenti e' in costante aumento sia per il miglioramento delle cure mediche, chirurgiche o parachirurgiche di patologie che prima portavano a cecita', sia per il progressivo aumento della vita media della popolazione.

L' ipovisione e' una condizione che colpisce più di una persona su 100 nella popolazione dei paesi indutrializzati. Si e' valutato che in Europa esistano 11 milioni di ipovedenti in aggiunta ad un milione di non vedenti. Complessivamente la degenerazione maculare correlata all'eta' colpisce il 39.3% degli ipovedenti, seguita dalla miopia degenerativa e dalla retinopatia diabetica che si presentano in circa il 9% dei casi. Altre cause di ipovisione sono il glaucoma, la retinopatia pigmentosa e le altre degenerazioni tapeto-retiniche centrali e periferiche, le otticopatie, malattie neuro-oftalmologiche che determinano emianopsia, le occlusioni vascolari retiniche, le malattie congenite come l'aniridia e i colobomi. Il 60-80% della popolazione ipovedente puo' essere aiutato mediante ausilii visivi:cio' significa che in Europa potrebbero trarne giovamento 6,6-8,8 milioni di persone.

E' stato ampiamente dimostrato che la sola fornitura dell'ausilio, in gran parte dei casi, non consente al paziente di sfruttare appieno le proprie potenzialita' visive residue. Solo attraverso un idoneo trattamento riabilitativo, svolto da operatori qualificati in centri adeguatamente attrezzati, si conseguono risultati apprezzabili. Dopo un accurato bilancio funzionale viene elaborato un progetto di riabilitazione visiva che consideri l'entita' del residuo funzionale visivo, le necessita' come i desideri del paziente ipovedente e soprattutto la sua motivazione nel raggiungere questi obiettivi.

La filosofia del trattamento riabilitativo mira a risvegliare la consapevolezza nel paziente perche' sia conscio del suo residuo visivo e non rimugini sulla sua perdita o disabilita'.

Il trattamento di riabilitazione comprende analisi diagnostiche e prognosi, insegnamento e training designati ad aiutare il paziente a superare l' handicap conseguente alla sua minorazione visiva consentendo la ripresa di uno stile di vita confortevole. L'assistenza puo' concentrarsi su compiti specifici, ma deve sempre includere il rispetto di tutte le esigenze individuali (sociali, psicologiche, mediche, ottiche, educative, vocazionali ecc.). L'assistenza al paziente ipovedente e' quindi, la filosofia che promuove l'uso ottimale del visus, il trattamento (ri)abilitativo rappresenta l'impegno di un'équipe interdisciplinare di operatori in grado di aiutare il paziente a mettere in pratica tale filosofia. La riabilitazione dei pazienti ipovedenti distinguera' tra individui senza esperienza visiva e con esperienza visiva ed il trattamento riabilitativo comprendera' un training fisiologico-ottico-tecnico-funzionale ed uno percettivo-cognitivo.

Il training fisiologico-ottico-tecnico-funzionale consente, tramite ausilii ottici che danno l'ingrandimento dell'immagine proiettata sulla retina per compensare un numero ridotto di recettori,l'applicazione di specifiche tecniche di addestramento funzionale in grado di consentire la ripresa di numerose abilita'. Il training percettivo-cognitivo e' basato sull'interpretazione cerebrale delle percezioni visive che devono superare le conseguenze di una minorazione che ha colpito la funzione del recettore visivo. Il training percettivo-cognitivo e' l'approccio corretto alla riabilitazione dei bambini ipovedenti, soprattutto se portatori di malformazioni congenite, integrato ad un training fisiologico-ottico-tecnico-funzionale in grado di consentire una adeguata percezione visiva.

Se consideriamo la degenerazione maculare senile nelle forme atrofica e neovascolare, il paziente ipovedente puo' migliorare la sua capacita' visiva grazie a programmi articolati e sofisticati di tipo riabilitativo che permettono di conseguire il recupero della disabilita' sopraggiunta con la minorazione visiva ( lettura, scrittura,orientamento e mobilita', visione per lontano) consentendo un efficace recupero della vita sociale.

Il progetto di riabilitazione prevede l'utilizzo di aree retiniche sane eccentriche che vengono utilizzate in sostituzione della fovea non funzionante. L' abilitazione funzionale delle aree retiniche residue ( pseudofovea o locus retinico preferenziale) avviene attraverso specifici esercizi percettivo - cognitivi con l'utilizzo di ausili visivi personalizzati.

Il progetto riabilitativo personalizzato comprende:

  • Abilitazione delle aree retiniche residue
  • Prescrizione dell'ausilio visivo
  • Training all'uso dell'ausilio visivo con specifici esercizi percettivo - cognitivi
  • Corsi di orientamento e mobilita'
  • Corsi di autonomia e abilita' alla vita quotidiana
  • Sostegno psicologico